Ricerca perdite
Già dagli anni 90 quando ancora la distrettualizzazione era una tecnica sconosciuta in Italia, la rete idrica di AIMAG è stata suddivisa in zone (o “distretti”) al fine di avere un monitoraggio continuo delle perdite.
Dopo lo studio e l’elaborazione di modelli matematici, AIMAG ha riconfigurato la rete adottando chiusure di valvole ed l’installazione di 117 contatori, elettromagnetici e a ultrasuoni, in modo da misurare l’acqua erogata nelle 88 zone (o distretti) in cui è stata suddivisa. Attraverso questi contatori viene, in particolare, controllata la portata minima notturna dell’acqua che alimenta ogni distretto in quanto l’aumento non giustificato del suo valore è indice della presenza di perdite occulte nella rete, cioè di perdite che non affiorano in superficie. Per localizzare le perdite, quando si riscontrano degli aumenti della portata notturna, vengono eseguite chiusure di tratti di condotte in orario notturno, nel momento in cui i consumi degli utenti sono minimi e quindi le perdite da cercare costituiscono una frazione significativa della portata.
Con questa modalità si riescono ad identificare le vie in cui svolgere successivamente, in modo approfondito, la ricerca fughe acqua con registrazioni di pressione, con strumentazioni elettroacustiche e con indagini sulle fognature.
La gestione di tutto il sistema si basa su una tecnologia avanzata, messo a punto da AIMAG, con l’obiettivo di creare una struttura in grado di quantificare i livelli di perdita per zone, controllare l’andamento della pressione, programmare la manutenzione. Strumento indispensabile di controllo, ma anche di progettazione, il sistema ha il suo punto di riferimento nel modello matematico della rete, che ne contiene tutti i dati: le dimensioni, le pressioni e le portate delle tubazioni, l’andamento dei consumi, il numero e la tipologia degli utenti per zona. Prima di effettuare un qualsiasi intervento, o prima di progettare un nuovo tratto di rete, su questa base informatica si possono simulare tutte le possibili fasi tecniche e, ad ogni ipotesi, il sistema risponde su quali potrebbero essere i risultati e gli inconvenienti.
Il sistema ha consentito di contenere le perdite acqua (senza tener conto della sottocontabilizzazione dei contatori di utenza) entro 2,6 metri cubi all’anno per metro di rete e permette di concentrare la ricerca delle perdite in zone già circoscritte cioè nelle zone in cui sono effettivamente presenti.